IoT avanzato, integrazione ERP, pianificazione dei rifornimenti e degli interventi sul campo. Stefano Fumagalli, Group CIO di SIAD, racconta come è nato il sistema centralizzato di monitoraggio dei serbatoi criogenici
SIAD, uno dei principali gruppi chimici italiani attivo nei settori gas tecnici, engineering, healthcare, GPL e gas naturale, è nato a Bergamo nel 1927. Nel tempo, ha saputo diversificarsi sia geograficamente sia settorialmente, mantenendo un’organizzazione flessibile e dinamica. L’operatività del gruppo, ben prima della pandemia, era già serrata ma nei mesi scorsi ha avuto un incremento importante, soprattutto nella fornitura di gas medicinali, in Italia e all’estero. Rispondere a questo importante aumento della domanda è stato possibile anche grazie a un progetto avviato tempo prima e pienamente a regime dalla fine del 2019. A raccontarlo, è Stefano Fumagalli, Group CIO di SIAD.
«Al mio arrivo in azienda, l’implementazione del telecontrollo 4.0 era già una realtà. Il lavoro, reso possibile dalla piattaforma Cumulocity IoT di Software AG e dalla stretta collaborazione con il suo partner certificato GN Techonomy, ci ha permesso di migliorare la pianificazione di rifornimenti e approvvigionamenti, ottimizzare le attività manutentive ed efficientare la programmazione degli interventi dei tecnici, consentendo al customer service di dare risposte in tempo reale ai nostri clienti».
Sistema Centralizzato
Il progetto ha permesso il riutilizzo dei sensori già in possesso di SIAD e installati presso i clienti, da interfacciare con una centralina di ultima generazione configurabile da remoto. IoT allo stato avanzato, integrato con le piattaforme ERP, di pianificazione dei rifornimenti e con lo strumento di intervento sul campo dei tecnici. «La premessa era quella di sfruttare l’hardware esistente valorizzando gli investimenti già intrapresi, realizzando un sistema centralizzato e collegato con i principali servizi di business. Si va dalla continuità del servizio per l’erogazione della materia prima, alla gestione dei consumi e la reportistica, per finire con il processo di assistenza ed efficientamento degli impianti» – prosegue Fumagalli. «L’efficientamento continuo in ottica di riduzione degli sprechi è un concetto ampio ma trova così pieno spazio. Questo progetto ci ha inoltre permesso di contenere le emissioni di CO2 su strada, evitando interventi che possono essere risolti da remoto, programmando sostituzioni e rifornimenti on site solo quando necessari».
Tutto da Remoto
Uno dei vantaggi concreti del “telecontrollo 4.0” è quello di abilitare una comunicazione bidirezionale: ogni stabilimento riceve e invia informazioni dettagliate sia in maniera automatica che a seguito di una richiesta dell’operatore. La trasmissione in tempo reale dal campo permette di rispondere tempestivamente alle criticità, organizzare le scorte e gestire con efficienza i picchi, come avvenuto nei mesi duri della pandemia. «Le aspettative erano alte, e possiamo dire che sono state soddisfatte appieno, a dimostrazione del fatto che SIAD lavora sempre con un occhio rivolto al futuro. Insieme ai partner, poi, siamo riusciti ad aggiornare i processi interessati senza impattare sulle attività giornaliere. La configurazione stessa del servizio avviene da remoto e ogni modifica può essere velocemente implementata senza interventi in loco». Lungimiranza tecnica ma anche veloce adattamento culturale.
«Non è stato semplice passare dalla gestione manuale a quella automatizzata, sia della reportistica che della segnalazione dei guasti» – commenta Fumagalli – «ma col senno di poi, non possiamo che esserne soddisfatti, anche perché l’Italia fa oggi da apripista per l’implementazione anche nelle sedi di SIAD all’estero, che potranno beneficiare di una infrastruttura unificata di rilevazione e monitoraggio, con cui raggiungere obiettivi di business e sostenibilità, oltre che una migliore integrazione con tutti i principali processi aziendali».
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